
Col nascere dell’alba………
Nel verde prato dell’amore c’eri tu ed eri un fiore,
E io ti colsi con amore stringendoti a questo mio cuore
Di te pazzamente innamorato.
Si alzò il vento e dispettoso com’è ti strappò dalla mia mano
Portandoti lontano, e là nell’arido deserto ti lasciò cadere
E tu non avendo acqua ne ombra piano, piano stavi morendo
Mentre l’ultima tua lacrima ti scivolava via lungo la guancia
Andando a bagnare le tue labbra arse dal sole.
Di te cercai, di te alla gente domandai, al fine stanco nella
Tua casa Dio entrai per riposarmi.
Gesù, aiutarmi puoi solo tu, che tutto vedi e tutto sai
Se è ancora in terra ponila accanto al mio fianco, ma se il
Cielo è la sua nuova dimora dai anche a me la chiave per
Potervi entrare e insieme cammineremo per le vie dei cieli.
Un raggio di sole come un ladro entrò nella mia camera e mi
destò, guardando quel fiore che accanto mi dormiva serena
senza destarla
Me la portai al cuore dove i battiti le parlano del mio amore
Grande e immenso come la paura che ho avuto in quel sogno,
Ma come tutti i sogni anche questo morì col nascere dell’alba.
Luigi Calloni
li-02-02-2.000 ore-22:59

Il Carro
La sera è scesa, e la luna con la sua scala vi sta salendo
Per ponirvisi al centro.
E il lampionaio con la sua lunga asta ogni stella sta
accendendo.
Come una grande sigaretta sono i cento camini che stan fumando
Facendo tossire il cielo.
Sembran grandi lucciole i lumi delle case che fan luce.
Fuori il vento soffia con tutto il suo fiato e l’amico suo
gelo
Fa star rintanati tutti gli animali, sognando il disgelo della
Primavera.
La sera è scesa e come tutti gli abitanti si è addormentata e
il
Silenzio come una grande coltre scende sul paesello.
Domani al levarsi del sole e al cantar del gallo tutto
ricomincia
Cosi è la vita, ogni giorno è la stessa come una ruota che
gira,
Trainandosi un carro chiamato umanità.
Luigi
19-11-01 ore- 8:47

La casa di DIO
Un giorno mi addormenterò
in un sonno da dove non si fa più ritorno.
Vi prego tutti voi che con cuor sincero mi avete voluto bene,
non lasciate che il mar delle vostre lacrime allaghino i
vostri cuori dal dolore.
Non capite, che io sono felice di vivere in questo
meraviglioso mondo di spiritualità e luce,
e Dio unica sorgente Divina che ci da la vita,
una vita diversa da quella vissuta in precedenza sulla terra.
Qui non germogliano semi del male e della discordia,
ma solo semi dell’amore, pace e perdono.
Sapete gente, ho visto un Angelo,
e se fossi stato mortale dalla gioia avrei pianto;
sapete amici miei è meraviglioso vederlo, toccarlo e sentirsi
parte di esso.
Il Paradiso che ora vedo e vivo è ben lontano da ogni vostra
immaginazione,
tutto splende, tutto è armonia, tutto è amore,
non c’è parola che possa descriverne tanta meraviglia
di questo luogo Santo e Benedetto e di Divina giustizia.
Qui non si accusa, qui non si giudica,
anche perché chi vi sale passa per prima dal tempio della
purificazione,
che in anni terrestri è un millennio, ma qui da noi è un lampo
di tempo.
Vedervi tutti a me intorno con i vostri vizi tristi, mogi e
spenti,
se potessi vi griderei: “gioite, cantate non è tempo di lutto,
ma di rinascita di nuova vita per un anima che al cielo è
salita”.
Ho! Dea morte quanto mi hai spaventato quando la vita
respiravo,
piangevo, ma una volta varcata la soglia della mia stanza
ti ho abbracciata con il sorriso sulle labbra,
e ti ho lasciato il mio vecchio e malridotto abito,
che tu a madre terra hai affidato,
mentre la mia anima faceva ritorno a casa, la
Casa di…..DIO.
Luigi Calloni
li- 27-11-2003 ore. 14:00
